Il pediluvio è una tecnica quotidiana molto semplice da praticare, nonché rapida, che ci può aiutare moltissimo a liberarci delle tensioni accumulate durante una giornata lavorativa o di studio.
Come sappiamo il nostro corpo è costituito degli elementi fondamentali che ritroviamo in tutto l’universo: acqua, terra, fuoco, aria etc. Dopo la realizzazione sviluppiamo come un sesto senso e, con l’apertura del nostro Chakra del Sahasrara situato nell’osso della fontanella, possiamo stabilire una connessione con l’energia della Natura che, come una doccia rigenerante, ci alleggerisce di tutte le preoccupazioni che non ci permettono di godere della bellezza della creazione e della spontaneità del gioco della vita.
In effetti se pensiamo a quanto un bel bagno al mare o una passeggiata a piedi nudi sulla sabbia o su di un prato verde ci rigenerino, è facilmente intuibile che l’effetto benefico di cui ora possiamo disporre è centuplicato alla luce di questa nuova consapevolezza. Vi invitiamo quindi a sperimentare questo metodo antico che i nostri nonni conoscono bene, seguendo questa breve meditazione guidata.
Prendiamo una bacinella comune, come quelle che si usano per i panni, e teniamola solo per l’utilizzo meditativo. Muniamoci di due pugni di sale grosso, di un asciugamano e di una brocca colma d’acqua e disponiamoci alla meditazione, sempre nel posto che utilizziamo abitualmente. Riempiamo prima la bacinella per il pediluvio con un po’ di acqua tiepida, meglio se arriva alle caviglie, e apprestiamoci ad iniziare… Se ci va possiamo anche accendere lo stereo con della musica classica (Mozart e Vivaldi sono perfetti) o con della musica classica indiana. Mettiamo tutte e due le mani sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto e restiamo qualche istante in atteggiamento recettivo. Potremmo già avvertire qualche sensazione sulle dita, testimoniamo semplicemente e portiamo tutte e due le braccia lungo i fianchi, rilassate, con le punta delle dita rivolte verso terra, in direzione della bacinella per il pediluvio. Restiamo qualche minuto in questa posizione, è possibile percepire come un formicolio che ci indica che l’elemento acqua contenuto nella bacinella e l’elemento terra, costituito dal sale, stanno assorbendo le nostre tensioni. Ora torniamo alla posizione iniziale e portiamo la mano destra sulla pancia, sotto le costole, sulla sinistra e dentro di noi diciamo: “Madre per favore donami la pace”…
Sentiamo come il vortice turbinoso dei nostri pensieri piano piano si placa e rinfrescato dall’acqua, a contatto con l’oceano, delle ondate di pace lambiscono il nostro Nabhi Chakra e lentamente un senso di pienezza e di soddisfazione sgorga dal nostro essere. Se fuori c’è la tempesta noi non ce ne curiamo perché dentro di noi regna la calma: siamo consapevoli di essere i maestri di noi stessi, ci abbandoniamo alla nuova scoperta, sappiamo che quello che abbiamo cercato tanto non si trova al di fuori ma è già in noi. Godiamocelo. Madre io sono la pace, io sono soddisfatto. Adesso portiamo la mano destra sul cuore e ripetiamo alcune volte: “Madre io sono lo spirito”…
Percepiamo come, al solo pronunciare questa frase dentro di noi, delle ondate di gioia subito riempiono il Chakra che è preposto alla nostra sensazione di felicità. A questo punto, possiamo ascoltare la musica, direttamente con il nostro cuore, come se entrasse in noi. Se ad esempio stiamo sentendo delle Tabla (strumenti a percussione indiani), vediamo come entrano in vibrazione armonica con esso e, aprendoci a questa danza celestiale, fondiamoci nel ritmo della vita.
È giunto il momento di mettere la mano destra dietro al collo: passando con il braccio per la spalla sinistra tocchiamo l’osso cervicale. Qui abbiamo la possibilità di spazzare via completamente tutti i nostri sensi di colpa, tutta la nostra sensazione di essere inadeguati o i nostri complessi di inferiorità… Diciamo quindi: “Madre, io non sono colpevole di niente”, proviamo a pronunciarlo dentro di noi per 16 volte.
Questo Chakra, il Vishuddi sinistro, sovrintende la nostra capacità comunicativa e la sincerità che abbiamo con noi stessi. Esso ha 16 petali, 16 aspetti che correttamente sviluppati ci rendono in grado di gioire completamente del gioco dell’ esistenza, come spettatore distaccato ma anche come attore principale di una rappresentazione sapientemente orchestrata, dove in ogni momento è possibile cogliere quella fragranza e quella unicità che questa luce proietta sul nostro diamante interiore, rivelando il magnifico arcobaleno della vita.
Siamo quasi giunti al termine del nostro cammino, quindi poniamo la mano destra sulla fronte, nel nostro Agnya Chakra, abbandoniamo il nostro capo alla mano che lo sorregge e con tutti noi stessi pronunciamo: “Madre, io perdono tutto, perdono tutti e perdono anche me stesso”.
Non è necessario pensare a qualcuno in particolare, ma lasciamo che direttamente dal cuore si diffonda questa nostra attitudine al perdono, ripetiamolo per quante volte lo riteniamo necessario e un senso di leggerezza delicatamente ci farà ascendere al di là delle nuvole delle nostre preoccupazioni, delle nostre identificazioni, del nostro passato e del nostro futuro… approdiamo al presente, che si mostra in tutta la sua semplicità, sentiamo il bambino che è dentro di noi sorridere e diventiamo uno con quest’innocenza.
Non ci resta che toccare con il centro del palmo della mano destra l’osso della fontanella ed esercitando una pressione su di essa compiamo dei massaggi in senso orario, muovendo la cute. Siamo giunti nel Sahasrara Chakra, il loto dai mille petali, con tutto il nostro desiderio chiediamo: “Madre, per favore donami lo Yoga, concedimi l’unione con la Natura”…
Teniamo ancora per qualche istante la mano, ferma qui su questo punto: questo è il nostro ponte con l’infinito. Ora siamo collegati a questa riserva illimitata di energia che come una cascata scende in noi e ci pervade… torniamo con entrambe le mani sulle ginocchia e apriamo bene i palmi, sempre rivolti verso l’alto. Come se fossimo alla finestra a ricevere i raggi solari mattutini, così accingiamoci ad accogliere queste vibrazioni, questo nettare sublime che effonde la sua grazia in noi, irrorando ogni nostra fibra, rigenerando ogni nostra cellula, ammantandoci di gioia serena e di pacifica armonia. Perdiamoci in quest’abbraccio senza fine e lasciamoci cullare dalla Madre dell’ universo…
In questa dimensione il tempo è relativo comunque, quando lo crediamo opportuno, possiamo condurre la mano qualche centimetro sopra l’osso della fontanella e testimoniare la presenza di un flusso di aria fresca il quale inonda il centro del palmo ed anche la testa stessa. Possiamo anche invertire le mani… se dovessimo percepire del calore, del formicolio o perfino nulla, non vi preoccupate, è segno che la nostra energia Kundalini sta ancora purificando i nostri Chakra, ed il calore segnala che c’è un ostacolo, un blocco da rimuovere. Come sapete questo strumento incredibile di cui ora disponiamo può indicarci sulle mani e sulle dita quali sono gli aspetti di noi che dobbiamo migliorare e quali le nostre qualità, ma non solo! In effetti oltre ad avere uno specchio che alla luce di questa nuova consapevolezza riflette la nostra vera essenza, possiamo da subito intervenire sul nostro corpo sottile e migliorare da soli la qualità della nostra vita.
Apriamo gli occhi a questa nuova realtà oggettiva, il fresco, che è la natura della Madre Kundalini non tarderà a manifestarsi, proviamo ad affidarci a lei, in effetti essa sa bene come organizzare tutto il lavoro necessario perché i nostri Chakra, come dei fiori si schiudano completamente…scartiamo pure questo magnifico dono che è racchiuso in noi e nel contempo scopriamo quanto è immensa la gioia del dare.
Al termine della nostra meditazione congiungiamo le mani all’altezza del cuore e inchiniamoci al nostro Spirito, arrendiamo il nostro mentale a ciò che è più alto, dopodiché sciacquiamo i nostri piedi con la brocca di acqua pulita e gettiamo nel water l’acqua contenuta nella bacinella, la risciacquiamo ed ovviamente ci asciughiamo i piedi.
Se qualcuno ora avesse come la sensazione di camminare sospeso da terra, non si preoccupi, può capitare di avvertire una leggerezza particolare. Dopo esserci liberati delle tensioni accumulate nella giornata ed essersi ricollegati all’energia che alimenta l’universo ci possiamo tuffare nei nostri affari o, se è sera, direttamente nel letto! Scherzi a parte, se acquisiamo l’abitudine di fare il pediluvio tutte le sere, magari subito prima di andare a dormire, ci accorgeremo che la qualità del sonno sarà di gran lunga migliore…sogni d’oro.
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Articolo tratto da: http://benvenutiinparadiso.wordpress.com/